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Eolo
stelle lontane
PICCOLE RECENSIONI SU 'NATO IERI' DI ECO DI FONDO
INTERVISTE E IMPRESSIONI DOPO LO SPETTACOLO A CANTU'

Siamo otto bambini: Federica, Valentina, Fabio, Irene, Dario, Michael, Saliou, Linda.

Ci siamo riuniti prima dello spettacolo "Nato Ieri" della compagnia Eco di Fondo per farci un'idea di quello che avremmo visto sulla scena.Ci sono venute in mente delle domande che alla fine dello spettacolo abbiamo fatto agli attori e al regista.

Ecco la nostra intervista.

COME SI FA A FARE UNO SPETTACOLO?

Uno spettacolo non si può mai fare da soli, come tutte le cose nella vita. Ci vuole uno sguardo esterno che ci aiuta a capire se facciamo bene.

Si pensa ad una cosa che si desidera tanto dire e si cercano tante persone per provare a dirla insieme. Il regista è come un genitore: cerca di dare strumenti perché ci si possa divertire.

Questo spettacolo è nato 10 anni fa e ha cominciato a dire le prime parole, poi ha mosso i primi passi nei teatri più belli d’Italia.

PERCHÉ ECO DI FONDO?

L’eco di fondo è una radiazione, un’onda nata con il big bang che è percepibile ancora oggi. Degli spettacoli più belli che ci capita di vedere resta sempre una eco, uno spettacolo finisce subito ma resta sempre qualcosa dentro chi lo ha visto. Ci siamo augurati che per i nostri spettacoli fosse così.

PERCHÉ I PERSONAGGI DI PINOCCHIO?

Ci siamo sempre lasciati ispirare dal mondo delle fiabe… e la storia di Pinocchio racconta di diversità, famiglia, crescita, scelte da prendere, i temi del nostro spettacolo.

PERCHÉ IL PROTAGONISTA SI CHIAMA NATO IERI?

Nato ieri si dice di qualcuno che è molto ingenuo: è il modo di affrontare le cose di chi non conosce nulla. Il protagonista si chiama Mino e nello spettacolo è “nato ieri”. Incontra Lucignolo che per la sua ingenuità comincerà a chiamarlo nato ieri. Mino imparerà a conoscere il mondo attraverso gli occhi di Lucignolo e le esperienze fatte con lui.

PERCHÉ AVETE DECISO CHE NASCESSE GRANDE?

Ci siamo interrogati su cosa significasse diventare genitori: i genitori non possono mai scegliere “cosa” nascerà. I genitori di Mino non erano preparati ad affrontare una diversità così grande e questo ha dato il via ad una serie di avventure per Mino che gli insegneranno a diventare grande per davvero.

COSA AVETE PROVATO MENTRE FACEVATE LO SPETTACOLO?

Tante cose: ogni secondo che passava la gioia perché sentivamo che si stava creando qualcosa, si creava un mondo tra di noi, tra di voi e insieme. È stata la prima volta dopo quasi due anni: è stato tornare ad una serenità e una tranquillità dopo tanto tempo.

QUANTE PROVE AVETE FATTO?

C’è sempre tanto da provare: quando è nato questo spettacolo durava due ore!! Questo che avete visto è una sintesi del lavoro che abbiamo fatto in tutti questi anni su questo spettacolo.

DA QUANTO VI CONOSCETE?

Più o meno da 10 anni: ci siamo incontrati in teatro assistendo agli spettacoli degli altri e poi abbiamo avuto l’occasione di farne uno insieme.

Alla fine dello spettacolo ci siamo ritrovati per scrivere le nostre impressioni sul diario che la compagnia ci ha lasciato. Eccole:

Lo spettacolo ci è piaciuto!

Ci è piaciuto perché viaggiavano passando da un posto all’altro grazie all’immaginazione. Ci siamo immaginati tutto anche se non c’erano le scenografie. Ci siamo immaginati di essere in cima al grattastelle e abbiamo visto il cartellone della famiglia dei biscotti davanti a noi. Era così vero che quando la famiglia dei biscotti ha detto a Mino di buttarsi per raggiungerli abbiamo avuto paura che lo facesse davvero. Quello è il momento che ci è piaciuto di meno perché abbiamo avuto paura che morisse. Però non è morto e siamo contenti.

Ci è piaciuto perché c’erano tanti colpi di scena come questo o come quello del cimitero: tutti abbiamo pensato che Lucignolo fosse morto.

Ci è piaciuto perché ad un certo punto la Fata Turchina e Mino guardavano in una scatolina luminosa e si vedevano solo le loro facce. Che cos’era quella scatolina?

Ci è piaciuto molto perché era divertente: Lucignolo parlava con una voce strana, la mamma faceva ridere mentre cercava di dire al papà che era incinta, la suora dell’orfanotrofio era buffa, la fata turchina profumava di gatto.

Ci è piaciuto perché era una storia strana, un po’ strana, con un bel significato: Mino deve imparare ad essere grande.

Ci è piaciuto perché parlavano di temi pesanti facendoli piacere e capire a tutti: amicizia, amore, solitudine, morte, abbandono.

Ci è piaciuto perché ci ha messo alla prova: ci ha fatto ridere e ci ha spaventato.

Ci è piaciuto perché è finito bene.

La storia è bella e consigliamo di vedere lo spettacolo, perché le cose che ci piacciono le consigliamo sempre.

A cura di: Pia Mazza, Arianna Pollini, Marta Rusconi, Letizia Torelli e i bambini della Piccola Redazione del Teatro San Teodoro di Cantù.




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